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La letteratura latina

LIVIO ANDRONICO E L'ORIGINE DELLA LETTERATURA LATINA

Livio Andronico (Taranto 280 a.C. - 200 a.C. circa) è stato un poeta e drammaturgo romano. Livio era un colone greco della città di Taranto. Quando i Romani vinsero la città, lui, come molti altri, divenne uno schiavo; giunto a Roma entrò a servizio della gens Livia come istruttore dei figli di Marco Salinatore. A seguito della sua manumissio, prese il nome di Lucio Livio Andronico.

Livio Andronico nel 240 a.C. fece rappresentare per la prima volta un testo scenico, probabilmente una tragedia, in lingua latina. Questo evento viene considerato la nascita della letteratura latina. L'opera che il poeta fece rappresentare, benché abbia una certa importanza, non è una sua invenzione originale, ma bensì un adattamento di una tragedia greca alla lingua e ai costumi latini. Sia l'opera di Livio, che anche quelle di altri autori ad esso successivi, delle opere che prendono spunto, che imitano quelle greche, utilizzandole di fatto come modelli.

DOCUMENTI IN LINGUA LATINA

Gli antichi Romani, nonostante non avessero una letteratura propria, con la diffusione della scrittura annotarono e conservarono varie informazioni; tra i più importanti documenti scritti dai Romani troviamo gli scritti di memoria collettiva, che contribuirono a sviluppare una storiografia latina indipendente da quella greca. I documenti in questione si chiamano Fasti.

Il termine indica il calendario romano che ogni anno veniva reso pubblico dai pontefici: nel calendario erano indicati i giorni fasti (da qui il nome dei documenti) e nefasti, quindi giornate positive o negative. Ben presto i Fasti iniziarono a contenere sempre più informazioni, specialmente riguardo la vita politica e gli atti dei magistrati.

GLI ANNALES

Questi documenti ebbero una grande importanza nella storiografia romana, perché erano i documenti dove erano annotati tutti gli avvenimenti principali della storia di Roma anno dopo anno.

I CARMINA

I carmina sono dei canti latini. Erano documenti di tipo religioso o giuridico, inoltre sono molto antichi e presentano una struttura sintattica molto complessa e un linguaggio solenne. I carmina possono essere di vario tipo: preghiere, giuramenti, profezie, sentenze, proverbi, scongiuri e precetti pratici. Cicerone definisce le antiche leggi delle XII tavole un particolare carmen.

Il termine carmina (carmen al singolare) deriva dal verbo cano (cantare), questo perché gli stessi documenti in passato erano cantati e tramandati oralmente.

LA POESIA POPOLARE

La poesia popolare è un insieme di componimenti che venivano tramandati oralmente. Si tratta di canti di lavoro, canzoni e canti comici: tra questi sono giunte fino alla nostra epoca i versi fescennini e i carmina triuphalia.

I VERSI FESCENNINI

Riguardo l'origine del nome, in questo caso si può affermare che è incerta; infatti il nome potrebbe derivare dalla città di Fescennia, nell'Etruria meridionale (luogo dove venivano cantati questi versi), oppure dalla parola fascinum (malocchio). Questo è dovuto dal fatto che gli stessi canti servivano per allontare il malocchio; i canti consistevano in una serie di battute sadiche o volgari rivolte ai propri compagni o conoscenti, il tutto in modo ironico, anche se non si può negare che questi canti potessero avere il carattere di una diffamazione pubblica.

I CARMINA TRIUMPHALIA

Si tratta di canti di vittoria improvvisati dai soldati dopo che era terminata una battaglia. I canti comprendevano molteplici lodi nei confronti del vincitore, alle quali però non mancavano battute e scherni.


Dizionario

Manumissio: termine con cui si indica la liberazione di uno schiavo da parte del pater familias.

Annales: calendario dove venivano annotati i principali avvenimenti, positivi e non, di ogni singolo anno della storia di Roma.

Carmina: canti religiosi o giuridici.

Crediti per l'immagine di copertina: Weschool . Immagine riadattata per il progetto.

Articolo scritto da Riccardo.