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La concezione del tempo degli antichi Romani

Gli antichi Romani erano in tutto e per tutto diversi da noi, sia per abitudini, che per vita in generale. Una cosa che non tutti sanno è che anche gli antichi contavano gli anni, ma non proprio come lo facciamo noi ora….

 

Il calendario romano


Come si contavano gli anni?

In epoca repubblicana c'erano due modi per contare gli anni:

1. Il primo metodo consisteva nel nominare l'anno utilizzando i nomi dei due consoli in carica

2. Il secondo invece metodo consisteva nel contare gli anni trascorsi dalla fondazione di Roma; gli antichi Romani per indicare una data con questo sistema, utilizzavano gli aggettivi numerali espressi in ablativo seguiti dalla formula ante Urbem conditam (prima della fondazione di Roma), oppure da post Urbem conditam/ab Urbe condita (dopo la fondazione/dalla fondazione).

 

In epoca imperiale, con il diffondersi del Cristianesimo, subentrò un nuovo metodo per contare gli anni. Il nuovo modo si basava sull'anno di nascita di Gesù, che avvenne intorno al 4 a.C.

Quindi noi oggi possiamo affermare di aver utilizzato da sempre questo metodo, ma in realtà bisogna considerare che gli storici hanno approssimato le date di 4 anni, perché come scritto pocanzi Gesù, (secondo alcune fonti) sarebbe nato prima dell'anno 0.

I mesi al tempo dei Romani

Anticamente l'anno iniziava dal mese di marzo, questo era dovuto dal fatto che i mesi di gennaio e febbraio furono aggiunti nel periodo monarchico da re Numa Pompilio. Marzo in particolare era il mese dedicato a Marte, la divinità della guerra, seguivano poi i mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, e dicembre.

Qui potete trovare un elenco di come si scrivevano in latino:

MARTIUS            

APRILIS

MAIUS

IUNIUS

QUINTILIS (successivamente IULIUS)

SEXTILIS (successivamente AUGUSTUS)

SEPTEMBER

OCTOBER

NOVEMBER

DECEMBER


Come già detto prima, gennaio e febbraio furono aggiunti dopo da Numa Pompilio, ed essi si scrivevano in questo modo:

IANUARIS (dedicato alla divinità GIANO). 

FEBRUARIS (dedicato ad un culto pagano).

La divisione del mese

Gli antichi Romani non dividevano il mese in settimane, ma in tre blocchi corrispondenti alle tre fasi lunari: Kalendae, Nonae, Idus, che corrispondono a: Calende (il primo giorno del mese), None (il 5 del mese, tranne per MARMALOTT), e Idi (ossia il 13 di ogni mese tranne per alcuni mesi, come marzo che cade il 15).

Per indicare uno di questi giorni (esempio 1, 5/7, 13/15) di un mese qualunque si diceva, come nel caso delle Idi : IDIBUS IUNIIS=13 giugno. 

Come si può notare, queste forme sono espresse in ablativo.

PRECEDENTE O SUCCESSIVO

Per indicare un giorno precedente o successivo ad una di queste tre date che dividevano il mese, gli antichi Romani si esprimevano in questo modo;

  • pridie + (periodo da indicare in accusativo)+(mese preso in considerazione) per parlare del giorno precedente.
  • postridie + (periodo da indicare in accusativo) + (mese preso in considerazione) per parlare del giorno dopo.

GLI ALTRI GIORNI

Per indicare gli altri giorni si contava quanti giorni mancavano alla "data fissa*" del mese, per esempio loro dicevano;

"Die tertio decimo ante Kalendas Februarias", che tradotto significa, 

"Tredici giorni prima(ante) delle Calende di febbraio", ossia il 20 gennaio.

*data della fase lunare


Marmalot

No, non è una bestia leggendaria inventata da Virgilio, ma bensì si tratta di una sigla utilizzata per indicare marzo, maggio, luglio, e ottobre, ossia i mesi dove il giorno fisso delle None non cade il 5 ma il 7.

la settimana

La settimana fu inventata solo in epoca imperiale e i giorni di cui era composta furono rinominati e ordinati così  proprio come li conosciamo oggi:

Lunae dies = LUNEDÌ  (GIORNO DELLA LUNA)                   

Martis dies = MARTEDÌ (GIORNO DI MARTE)

Mercurii dies = MERCOLEDÌ (GIORNO DI MERCURIO)

Iovis dies = GIOVEDÌ (GIORNO DI GIOVE)

Veneris dies = VENERDÌ (GIORNO DI VENERE)

Saturnis dies = SABATO (GIORNO DI SATURNO)

Solis dies = DOMENICA (GIORNO DEL SOLE)

 

Successivamente con la diffusione del Cristianesimo, sabato e domenica cambiarono in; Sabatum, (da SHABBAT, il giorno del riposo di Dio dopo i sei giorni della creazione) e in 

Dominica dies, (ossia il giorno dedicato al Signore).

La giornata

La giornata veniva divisa in dies (dall'alba al tramonto, dalle 6 di mattina alle 6 di sera), e in nox (dal tramonto all'alba). 

Il dies era diviso in 12 horae (ore), mentre la nox in quattro vigiliae da tre ore ciascuna, le vigiliae corrispondevano ai turni di guardia delle sentinelle poste a guardia della città di Roma.


Quindi questo era come i Romani gestivano il tempo, insomma per certi versi era anche un po' complicato, ma nulla di impossibile! Se ti è piaciuto l'articolo, condividilo con i tuoi amici!

Crediti per l'immagine di copertina: Romano Impero. Immagine riadattata per il progetto.

Articolo scritto da Riccardo.